“La Piê”, una delle più antiche riviste letterarie, approda in terra estense
Arriva a Ferrara La Piê, l’antica rivista letteraria – strumento di conservazione e divulgazione della cultura romagnola – fondata da Aldo Spallicci nel 1920. L’appuntamento, da non perdere, è per mercoledì 3 maggio alla Libreria Ibs (piazza Trento e Trieste, palazzo San Crispino, ore 18) dove il direttore della rivista, Antonio Castronuovo, dialogherà con il presidente del Circolo della Stampa, Andrea Ghisellini.
Nei suoi quasi cento anni di vita La Piê ha raccolto attorno a sé storici, artisti, studiosi e letterati romagnoli di fama, come Luciano De Nardis, Libero Ercolani, Umberto Foschi, Rino Alessi, Rezio Buscaroli, Delio Cantimori, Bruno Corra, Cesare Martuzzi, Marino Moretti, Alfredo Panzini, Piero Zama, Luigi Lotti, Mario Pazzaglia, Augusto Vasina, Giancarlo Susini e Dino Pieri. Soppressa dalle autorità prefettizie nel 1933 a causa della «preminenza di partigiana idea di regionalismo bandita dal sentimento nazionale e dal ritmo della vita fascista», la rivista ha ripreso le pubblicazioni nel 1946, senza più fermarsi. La sua vocazione, fin dalle origini, è stata quella di conservare e divulgare la cultura romagnola: in tutti questi anni la rivista è stata una fertile sede di innumerevoli studi etnologici, modello pressochè unico nel panorama letterario del nostro Paese.
Sotto una bellissima e originale copertina che, per tradizione, riproduce una xilografia con un tema popolare (l’immagine è firmata da notissimi incisori), ogni numero de La Piê ospita articoli e saggi, poesie, cronache, recensioni e ricerche, presentati senza alcuna solennità e basati su uno stile di storia narrata.
Una raffinata finestra che – ogni due mesi – si apre, insomma, sulla ricchezza storica e umana della Romagna. E che ora, per una innovativa scelta editoriale, allargherà il proprio orizzonte anche alla Romagna Estense, il grande territorio – tra l’antico Po di Primaro ed il Sillaro, da Alfonsine fino a Lugo e a Bagnacavallo – che fu parte integrante delle terre estensi e poi dello Stato Pontificio. Cominciando, naturalmente, da Ferrara, che di quelle terre, un po’ ribelli e generose, fu antico cuore e gloriosa capitale.
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