Le avventure di un velista sull’Oceano

Sarà il navigatore ferrarese Andrea Fantini (nella foto di Enrica Pastore), il primo straordinario ospite degli Incontri del Circolo per il 2022. L’appuntamento, davvero da non perdere, è per martedì 25 gennaio nella sala conferenze dell‘hotel Astra (viale Cavour 55, ore 21). Fantini, classe 1982, una laurea in Farmacia all’Università di Ferrara, ha scoperto il mare navigando da bambino sulla barca di famiglia in Adriatico e nel 2006 ha compiuto la sua prima traversata atlantica: un’impresa che – racconta – gli ha cambiato la vita.

Dal 2013 al 2015 ha fatto quasi due giri del mondo a bordo del Vor70 Maserati con Giovanni Soldini come skipper. Nel 2015 ha lanciato un progetto per l’ambiente assieme ad Enel Green Power e naviga a bordo di un Class40 “Guidi” equipaggiato con tecnologie innovative destinate alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

All’incontro con il Circolo, Fantini verrà soprattutto per raccontare il suo sogno nel cassetto. Un sogno che, dopo una lunga preparazione, sta ora prendendo corpo in un progetto davvero straordinario. Battezzato “NodoXNodo” e nato grazie alla partnership con Guidi Srl, una delle più importanti aziende di tecnologie per le imbarcazioni a vela, il progetto ha visto il navigatore ferrarese impegnato assieme allo skipper francese Charles Louis Mourruau in una serie di regate che si sono concluse in autunno con la transoceanica “Jacques Vabre”, sulla mitica Rotta del Caffè, tra la Francia e la Martinica, dove si sono classificati quindicesimi, dopo una navigazione durata oltre 22 giorni.

Ma perché “NodoXNodo”? “Un nodo è un simbolo che insegna come sentirci uniti in un’amicizia, in una famiglia o in un team – spiega Andrea – Ma ci insegna anche ad essere persone aperte alla collaborazione, alla condivisione e all’accettazione. Il nodo è anche l’unità di misura per la velocità durante la navigazione, che permette di capire in quanto tempo possiamo coprire le distanze che ci separano dalle nostre mete. E mai, come in questo periodo, è importante tentare di ritornare ad accorciare le distanze”.