Michelangelo Giuliani

Si definisce l’angelo della luce, l’ultimo futurista. E’ nato a Forlì il 30 gennaio del 1943 ma è cresciuto a Ferrara: “A 13 anni avevo già la macchina fotografica in mano – scrive di se stesso – quando tutti si facevano immortalare al telefono. Le donne con l’ascella in primo piano, quella depilata per il fotografo. Poi un giorno il mondo si è fermato, ho ancora i cassetti pieni di pellicola vergine. Vesto di nero perché sono una pellicola non impressionata”.

Il suo debutto a 12 anni, su una pagina del Resto del Carlino, con il dipinto di una natura morta con mandarini. Sette anni dopo mandò una immagine a un concorso fotografico in Germania, dove vinse un premio. Una targa e una penna biro furono il riconoscimento in un concorso in Giappone. Poi i primi film in 8 millimetri e il suo ultimo exploit giovanile al concorso fotografico estense dove vise sette degli otto primi premi (l’ottavo concorso era per foto a colori, al quale non partecipò).

Seguì il trasferimento a Roma e quindi a Parigi, dove fu incoronato enfant prodige de la photo, e poi il ritorno a Roma.

Nel festival di Sanremo del 1966, scrive nella sua biografia “scippai a Gigliola Cinquetti le mutande, classiche, bhiance, ritoccate per evitare pieghe maliziose: era in braccio a Modugno”.

Ha fotografato Bacchelli e Moravia, Ruggero Orlando e Zavattini, è protagonista di numerosissime pubblicazioni e altrettante esposizioni in Italia e nel mondo.

“Ma le cose più importanti sono quelle che non ho fatto”, prima fra tutte l’esposizione della Mostra Bucato con Wharol a palazzo dei Diamanti, su invito di Franco Farina. “L’ultima occasione buttata non aver fatto il calendario delle Ragazze d’Italia per il Corriere della Sera ai tempi della Lega, per non guardare nell’archivio che da trent’anni rifiuto”.

NELLE FOTOGRAFIE

Una delle prime immagini di Giuliani, quando aveva 13 anni

Il celebre scatto di Gigliola Cinquetti in braccio a Modugno, al Festival di SanRemo del 1966

Il manifesto dell’esposizione al museo di Castelvecchio a Verona, nel 1973

La Mostra Bucato al palazzo Reale di Pisa

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